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Il tiro con l’arco è stato spesso usato da scrittori, filosofi, maestri come metafora per veicolare uno stile di vita, un approccio spirituale alla quotidianità, fatto di meditazione e concentrazione. Il tiro con l’arco insomma, prima ancora che essere uno sport, rappresenta una pratica che può elevare l’essere umano ed aiutarlo nella vita di tutti giorni. Di seguito proponiamo quelli che ci sembrano i fattori che più hanno determinato questo ruolo del tiro con l’arco!

Focalizzazione

Raramente altri sport richiedono un livello di concentrazione e focus come il tiro con l’arco. L’arciere deve escludere ogni fattore esterno di distrazione per focalizzare la sua attenzione sul gesto che sta per compiere, deve percorrere nella mente ogni singolo movimento che lo porterà al rilascio, gestendo tensione e pressione, e deve essere costante! Tutto ciò si rivela incredibilmente utile per qualsiasi attività della vita quotidiana, ci allena a mantenere la concentrazione, ad affrontare ogni situazione con calma e determinazione. E soprattutto ci insegna che conoscere la propria meta non è sufficiente, ad essere fondamentale è il percorso che compiamo per raggiungerla!


Forza

Come moltissime forme di pensiero ci insegnano, non è possibile raggiungere un equilibrio se mente e corpo non sono in sintonia. Ciò accade naturalmente anche nel tiro con l’arco: la forza fisica deve essere allenata e sviluppata di pari passo a quella mentale, il momento di concentrazione necessita, per essere tale, di venir supportato adeguatamente dal corpo. Non occorre ricordare l’adagio latino “mens sana in corpore sano” per riconoscere l’importanza di tutto ciò nella quotidianità.


Coordinazione

Quando ci si presenta sulla linea di tiro in pochi secondi, quasi meccanicamente, senza pensare, si eseguono numerosi gesti: posizionamento, incocco, aggiustamento della presa, caricamento, mira, rilascio. Ogni singolo gesto richiede forse una manciata di secondi, temporalmente quasi impercettibile, ma la mente è lì, controlla inconsciamente ogni micro movimento, così che capita che nel momento del rilascio sappiamo già se sarà un buon tiro, sappiamo già cosa abbiamo sbagliato. Questa capacità di coordinare la gestualità mantenendo il controllo su ogni azione è tanto più importante oggi che in passato, visto che la modernità ci impone ritmi e stimoli che finiscono per essere alienanti e incontrollabili. Essere meccanici ma attenti ci consente al contempo di proteggerci dalla sovrastimolazione e liberare energie per la nostra individualità!




Fiducia in se stessi

Il tiro con l’arco, come sport individuale, ci spinge ad essere sempre in competizione con noi stessi, prima ancora che con gli altri, stimolandoci a superare il nostro limite, a perfezionare la tecnica, a metterci in discussione quando sbagliamo per capire dove possiamo migliorare. Ciò fa sì che ogni nuovo traguardo faccia crescere la consapevolezza delle proprie capacità ed aiuti a migliorare la fiducia in se stessi!


Rilassamento

Sembra incredibile che la concentrazione richiesta per allenarsi, isolarsi, ripetere tutti gesti fondamentali per andare in posizione, possa risultare rilassante. Eppure accade. Molti arcieri oggigiorno vanno a “fare due frecce” proprio per rilassarsi. E forse è proprio il momento dell’esser soli con se stessi concentrati sul proprio tiro, senz’altra preoccupazione che l’udire il suono della freccia che colpisce il bersaglio, a produrre una sensazione di relax!